Guerrilla Girls. Le artiste gorilla.

Guerrilla Girls, New York City

Ragazze gorilla, ragazze guerrilla. Guerrilla Girls. Artiste femministe attiviste. La parola guerrilla si confonde con gorilla perché portano delle enormi maschere a forma di scimmia e non se le tolgono mai. Nemmeno per le interviste. È così che stabiliscono la loro immagine: durante un’intervista. Si presentano ‘siamo le Guerrilla’ e un giornalista inglese sbaglia a fare lo spelling. Scrive Gorilla. Loro non si offendono perché dei faccioni da scimmioni cattivi e oscuri si adattano bene ai loro intenti. Fanno arte. Ma non è pittura e non è scrittura e non è architettura o progettistica. Sembra più pubblicità. Arte fatta di grandi… Continua a leggere


Intervista immaginaria al Nano Morgante.

La fontana del Bacchino, 1560, Valerio Cioli, Giardino di Boboli, Firenze

Come ti chiami? Morgante Segni particolari? Sono grassotto perché non ho abbastanza lunghezza per disporre la ciccia in tutto il corpo. Sono alto molto poco. Sono molto basso, sono nano. Ma non sono un nano, sono il Nano. Il Nano Morgante. “Il”? Il Nano Morgante. Quello che a corte tutti vogliono e tutti aspettano. Quello che senza di me la festa non c’è. E perché ti chiamano Morgante? Perché Morgante è il gigante nel poema di Luigi Pulci. È una presa in giro e così li lascio fare e mi ci faccio chiamare. Perché sono un giullare e il mio… Continua a leggere


L’Annuccia dai capelli rosci di Caravaggio.

La Morte della Vergine, 1604-1606, Caravaggio, Museo del Louvre

È sempre lei. Annuccia. Anna Bianchini. Che appare e riappare in tante e grandi tele di Michelangelo Merisi. Annuccia dai capelli rosci, dai capelli rosci e lunghi. La pelle bianca bianca e il viso malinconico. Una santa e una prostituta. Quadro-modella e cortigiana. Nasce toscana nel 1579 e muore romana. Una romana morta a venticinque anni annegata nel Tevere, non si sa se per omicidio o suicidio, ed è a venticinque anni che viene ritratta per l’ultima volta nella Morte della Vergine. Anna la prostituta Vergine è stesa su un letto con le gambe un po’ scoperte e un pancione gonfio… Continua a leggere


In 3 opere. Niki de Saint Phalle.

Grand Tir, Niki de Saint Phalle, Collezione Privata

Pseudonimo di Catherine Marie-Agnès de Saint Phalle. L’artista delle Nanas e degli Shooting paintings nasce a Neuilly-sur-Seine nel 1930 e muore a San Diego nel 2002. Tirs/shooting paintings anni ’60: Negli anni ’60 nascono i Tirs o sparatorie di pittura. È questa l’arte di Niki de Saint Phalle al momento: sparare con una carabina su rilievi di gesso o invitare il pubblico a sparare al posto suo. Sparare a cosa? A nessuno. A oggetti, ovvero semplicissimi sacchetti di plastica ripieni di colore che una volta spappolati sulla tela di gesso colano e sanguinano. Forse vogliono proprio somigliare a colate di sangue… Continua a leggere


L’intrallazzo tra Venere, Marte e Vulcano di Tintoretto

Marte e Venere sorpresi da Vulcano, Jacopo Tintoretto, 1550 circa, Olio su tela, Pinacoteca Monaco di Baviera

Autore: Jacopo Robusti, Tintoretto perché figlio di un tintore di seta, “Il furioso” perché ha un carattere un po’ agitato, veneto perché nato a Venezia. Personaggi: Venere: sposa di Vulcano, ma innamorata di Marte. Marte: dio della guerra, amante di Venere. Vulcano: fabbro zoppo che lavora in una fucina per gli dei, sposo di Venere. Apollo: dio del sole. Spia del tradimento. Cupido: dio dell’amore, figlio di Venere. Si assenta durante il tradimento. Nel quadro di Tintoretto, Apollo, il dio del sole e il datore di lavoro di Vulcano e in questo caso lo spione, mette la pulce nell’orecchio di… Continua a leggere


Il sesso nell’arte undicimila anni fa

“Gli amanti Ain Sakhri”, 9 mila a.c circa, British Museum, Londra

Emancipazione. Quanta fatica per l’emancipazione. Per progredire verso un futuro fatto di sessi nudi e tette al vento, tutti liberi e ben in vista. Per progredire. Ma è strano come a volte progredire è sinonimo di recuperare, fare passi avanti e poi indietro e poi di nuovo avanti verso qualcosa che esisteva già. Allora i passi avanti si sono fatti per davvero? O si è tornati solo al punto di partenza? Tutti quegli artisti e quelle artiste che oggi si crucciano per raffigurare e stupire ed esasperare un tema censurato troppo a lungo come il sesso, si stanno davvero emancipando… Continua a leggere


Intervista immaginaria: Goulue, la golosona di Toulouse Lautrec.

Louise Weber, detta La Goulue, golosona e ballerina del Moulin Rouge

Intervista immaginaria, basata su una storia vera. La Goulue, la golosona, ballerina del Moulin Rouge e di Toulouse Lautrec… Chi è la donna che alza la gambetta fino al viso, con due gote a palloncino e una crocca in testa pel di carota? Sono io, Goulue la golosona! Golosa di cibo soprattutto e di sesso, anche se in realtà il mio vero nome è Louise Weber, sono nata a Clichy nel 1866. Riconosci questo manifesto? Certo! Sono io! Il mio amico Toulouse mi ha ritratta in occasione del mio debutto al Moulin Rouge nel 1891. Mi ha ritratta lì in mezzo… Continua a leggere


In 4 opere. Damien Hirst (Bristol, 1965).

The physical impossibility of death in the mind of someone living, Damien Hirst, 1991

Vegani. Vegetariani. Animalisti. No alle pellicce. No al consumismo. “Ma quando è arte è arte” “Ma questa non è arte” Come fa l’artista inglese a concentrare questo dibattito su di se’?   The physical impossibility of death in the mind of someone living, 1991: Anni ’90. Anni del consumismo. Cosa fa il genio di Bristol? Compra uno squalo. Ma dove? Come si compra uno squalo? Damien Hirst prima di essere Damien Hirst era un centralinista. Vendere – comprare. Mercato e consumismo sono stati in un modo o nell’altro sempre presenti nella sua vita: i compratori e venditori però adesso sono cambiati, nonostante… Continua a leggere


Dettaglio nascosto: il signore nell’anello.

Coniugi Arnolfini, Jan Van Eyck, 1434 circa, National Gallery, Londra

Trafalgar Square. National Gallery. Piano 2. Sala 56. Tutti concentrati sul ritratto fiammingo di Jan Van Eyck dei Coniugi Arnolfini: marito e moglie per la mano centrati in sala e centrati nel quadro. Colorati, ben posati e raccontati da innumerevoli dettagli nascosti sparsi, difficili da notare tra uno spintone e l’altro. “Bellissimo, maestosissimo e un sacco di –issimo! Ma c’è troppa gente!” e te ne vai alla ricerca di qualcosa che non abbia ronzii e spintoni intorno. “Ma le cose che non hanno ronzii e spintoni intorno non sono belle abbastanza!” Non è vero! Almeno non nella sala 56 della… Continua a leggere