Vagina Painting di Shigeko Kubota

Shigeko Kubota, Vagina painting, 1965, Perpetual Fluxfest, Cinematheque NY

Una vagina e un pennello. Non serve molto. Shigeko Kubota (Nigata, 1937 – New York, 2015) utilizza una vagina, la sua, e un pennello attaccato alla vagina. Perché lo fa? Perché il genio creativo può essere anche una prerogativa femminile e perché niente di meglio di un pennello e una vagina rappresentano la creazione e la femminilità, ma non solo. L’artista d’avanguardia giapponese del movimento Fluxus, scomparsa nel 2015, si mette all’opera nel 1965 durante il Perpetual Fluxfest, al Cinematheque di New York. Entra nella stanza, si mette china sopra un foglio bello grande, ha un pennello attaccato alla patata e inizia… Continua a leggere


William Pope L., il pescatore delle assurdità sociali, striscia al MoMA di NY.

William Pope L. (Newark, New Jersey, 1955)

MoMA. New York. Tra la undicesima e la cinquantatreesima strada, il 21 ottobre 2019, il museo d’arte contemporanea inaugura il suo nuovo riallestimento. La solita struttura e la solita entrata e i soliti cinque piani. Le vecchie e storiche opere ci sono ancora, ma convivono con le new entry che sono tantissime e nuovissime. Tra queste, al terzo piano, nella sala The Edward Steichen Galleries c’è lui: il pescatore delle assurdità sociali. William Pope L. Non ci sarà per sempre, perché ospite fino a febbraio. Una mostra interamente dedicata all’artista, intitolata: member: Pope.L, 1978-2001. Chi lo conosce? In America in… Continua a leggere


Jeff Koons in 3 opere.

Jeffrey Koons, York, 1955

Jeffrey Koons (York, 1955). Oltre ai finti palloncini e alle foto scattate davanti ai finti palloncini ci sono altre opere, molte opere. Opere come Equilibrium e The New. Queste opere di Koons entrano negli anni ’80 nei musei d’arte contemporanea e non li lasciano più. Lo spettatore entra, le guarda e l’occhio fatica ancora un po’. Le scruta e le riguarda e ‘questa cosa qui? Potrei farla anch’io’ dice usando un condizionale contestabile. Ma Jeffrey Koons della Pennsylvania con queste cose qui che potrebbero pensare o fare in molti, diventa uno degli artisti più acclamati e più comprati al mondo. The New (1981)… Continua a leggere


Intervista immaginaria a Ofelia di John Everett Millais, (Lizzie Siddal).

Elizabeth Siddal, Dante Gabriel Rossetti, 1854, Delaware Art Museum

Elizabeth Eleonor Siddal. Preferisco Lizzie. Lizzie. È questo il nome del volto preraffaellita: Lizzie, Lizzie Siddal. Sì. Non ero solo un volto. Ero una poetessa e pittrice, scrittrice, amavo scrivere e poi sì, ero anche modella, amavo posare. Potevo stare ore a scrivere e ore a posare. Quanti anni avevi? Vent’anni. Era il 1848. La regina Vittoria era salita sul trono già da una decina di anni e le cose stavano cambiando anche culturalmente. Si era appena formata una confraternita, una congregazione di pittori alla ricerca di un’arte nuova e simbolista e molto purista. Si facevano chiamare i Prerafaelliti. Volvano… Continua a leggere


Pipilotti chi? Pipilotti Rist in 3 opere.

Elisabeth Charlotte “Pipilotti” Rist (Grabs, 1962)

Pipilotti chi? Pipilotti Rist (Grabs, 1962). Intimista e surrealista realista. Un’artista svizzera che comincia negli anni ’80 a sperimentare video e installazioni che hanno il genere umano come protagonista e tutte le paturnie e non paturnie che ne fanno parte. E tira fuori tutto con degli apparecchi elettronici.  “Abbiamo così tanti rumori di apparecchi elettronici intorno a noi costantemente che se li utilizzi per mostrarne il contenuto poetico e filosofico riesci a riconciliare il tuo corpo con essi”. Così descrive la Rist la sua video arte. I’m not the girl who misses much (1986). Sullo schermo c’è una donna sfocata.… Continua a leggere


William Kentridge e le formiche bianche.

William Kentridge (Johannesburg, 1955)

William Kentridge (Johannesburg, 1955). Sudafricano, contemporaneo, concettuale, artista, attivista, anti razzista. Disegna, riprende, allestisce e scolpisce. Fa un po’ di tutto e in questo tutto racconta. Racconta i suoi sensi di colpa. Che spesso corrispondono all’essere bianco in una terra nera invasa da bianchi. In una terra in cui l’apartheid è sopravvissuto nei suoi primi quarant’anni di vita e la democrazia è esplosa negli ultimi venti. Racconta le contraddizioni e le ingiustizie e il suo rapporto personale con il mondo, che tanto personale non è. “L’artista difende le incertezze e critica le certezze di tutte le forme autoritarie esistenti. Mostra come… Continua a leggere


Joseph Beuys e il coyote. I like America and America likes me.

Joseph Beuys, I like America and America likes me, 1974, Renè Block Gallery, New York

Joseph Beuys. A parte la stanza e a parte il coyote non ha toccato altro e non ha visto altro. Non ha visto l’America. Non l’ha toccata nemmeno con un piede. Arrivato all’aeroporto di New York JFK si è fatto trasportare infetto e bendato su una barella infilata in un’ambulanza fino alla Renè Block Gallery di Downtown e si è chiuso in una stanza. Maggio 1974. Insieme a un coyote. Per tre giorni. Lui e il coyote. “Volevo isolarmi, non vedere nient’altro oltre al coyote”. Ma perché proprio lui? Perché un coyote? Proprio il coyote perché è un canide lupino… Continua a leggere


Ce n’est pas du porno. L’origine del mondo di Gustave Courbet.

L’origine del mondo, 1866, Gustave Courbet, Museo d’Orsay, Parigi

Non è pornografia questa cosa qui. Sembra più anatomia. Arte anatomica. Perché Courbet più che trovare allusioni dipingendo, descrive semplicemente le cose così come sono, così come si vedono, senza peli, o più che altro senza veli. Anche oggi appena si guarda L’origine del mondo si tira un attimo la testa un po’ più indietro con gli occhi un po’ più aperti. Perché non si vede in tutti i quadri una vagina così grande, esistente, consistente, concreta, come se la proprietaria stesse spiattellando in faccia al pubblico il suo fiore in boccio. Fa sempre un po’ effetto la schiettezza e… Continua a leggere


Intervista immaginaria: La Noix de Coco (Jeanne Hébuterne) di Modigliani.

Jeanne Hébuterne, Noix de Coco (Meaux, 1898 – Parigi, 1920)

  Sei conosciuta grazie a una storia d’amore. Sì, grazie a una storia d’amore. Lo chiami Modì, Dedo, Amedeo? Lo chiamo in tutti i modi. Il mio Modì. Il mio Dedo. Il mio Amedeo. Il tuo Modì. Da dove vuoi partire? Dall’inizio inizio della storia. Perché all’inizio non volevo essere conosciuta per amore, volevo essere pittrice. La più bella pittrice di Parigi. Volevo dipingere tantissimo, tutto il giorno e che le mie tele fossero sparse ovunque e che fossi conosciuta ovunque. Mio fratello diceva che ero brava! Mi ero trasferita e iscritta a Parigi all’Académie Colarossi. La mia famiglia mi… Continua a leggere


Un crocifisso, dell’urina e un barattolo. L’opera Piss Christ di Andres Serrano.

Andres Serrano, (New York, 1950)

Andres Serrano (1950, New York). Piss Christ. Una statuetta di cristo crocifisso immersa nel piscio, fotografia scattata ed ecco l’opera d’arte. Opera d’arte che nel 1989 viene esposta e vince un premio: Awards in the Visual Arts. Un premio di 15mila dollari messo in palio dal Southeastern Center for Contemporary Art, sponsorizzato da un ente governativo statunitense. Ma non tutti sono d’accordissimo. Chi non è d’accordissimo è immaginabile. I cattolici la trovano tanto offensiva e volgare da infrangere il vetro e danneggiare la fotografia una volta esposta al museo Collection Lambert di Avignone nel 2011. “È offensiva!”. “Ma non penso sia… Continua a leggere