Intervista immaginaria a Adele Bloch-Bauer, la Giuditta di Gustav Klimt.

Giuditta I, Gustav Klimt, 1901, Österreichische Galerie Belvedere, Vienna

Perché Giuditta? Perché per Klimt facevo parte di quelle che vengono chiamate femme fatale. E io sono Giuditta. L’eroina ebrea che riesce a sedurre anche le bestie brutali e poi a ucciderle. Uccide per davvero? Non direi… E Klimt è una bestia brutale? Klimt? Assolutamente no. Ma io e Klimt non siamo stati mai insieme. Nonostante le voci dicano che… ma non è così. Si pensava che qualsiasi donna venisse ritratta da un artista fosse sua amante, ma non è così. A volte e anche spesso e anche nel mio caso, si creava un puro e semplice rapporto di creazione. Io… Continua a leggere